Sabato, 16 Maggio alle ore 19:00 presso la Galleria
rivaartecontemporanea, sita in Lecce in via Umberto I, n° 32, nei pressi di Santa Croce, verrà presentato al pubblico: “I LUOGHI IMMATERIALI”. Libro
fotografico di Gianalberto Righetti con i testi dello scrittore Antonio
Errico, edito da id&a, presso Manni Editori, col patrocinio della
Delegazione ADI. In
occasione del Festival
dell'Energia, id&a – Associazione di imprese, design & affini,
presenta il libro fotografico che racconta “un immateriale” dove si
ritroverà un luogo che forse non sarà possibile vedere ma che l’artista
abilmente rivela con le immagini. Un racconto non convenzionale, che
utilizza rappresentazioni di porzioni e frammenti dei soggetti,
deformandone le prospettive, inquadrando asimmetriche geometrie,
disgiungendo le linee di separazione tra vividi colori e profonde ombre.
Questa regione del nostro sud, rappresenta un ambiente ideale per le
immagini di Righetti. Alle caratteristiche mediterranee ed ai contrasti
cromatici (resi ancora più intensi dalla pietra leccese), si aggiunge
l’aura della terra di confine, di “finibusterrae”, di infinito, di
indefinibilità dei luoghi che si prestano alla “trasfigurazione”.
Attraverso l’occhio fotografico dell’artista percorriamo un luogo tramite
le immagini e l’energia che emana, le emozioni che suscita all’occhio del forestiero, del viaggiatore. Nella
mostra allestita presso la galleria rivaartecontemporanea sono esposte
dieci opere in formato variabile dal 70x50 al 160x120 tratte dalle immagini
del libro, che rimarranno esposte fino a sabato 6 giugno e acquistabili
anche in seguito presso la galleria. Associazione id&a Nasce
dalla volontà di un gruppo di imprenditori, professionisti e designer
salentini, di coniugare design e produzione artigianale, manifatturiera e
semi industriale per creare un sistema integrato di capacità
imprenditoriali, artigianali ed artistiche. L’Associazione ha tra i suoi
scopi la promozione delle capacità creative nel design nazionale, il
recupero dei temi tipici del patrimonio culturale, il loro rinnovo e il
rilancio attraverso indagini innovative. Gianalberto Righetti Genovese, ingegnere per
professione e fotografo per passione, da più di vent’anni espone le sue
opere in gallerie d’arte e mostre fotografiche. La professione di
ingegnere, che tutt’ora lo assorbe, non ha impedito all’artista di
manifestare nella fotografia la sua indole eclettica, e anzi le
caratteristiche di linearità, geometria e sintesi, che sottendono i
ragionamenti logici, tipici della forma-mentis di un ingegnere, hanno
fortemente influito la creatività dell’artista e si ritrovano chiaramente
nelle composizioni, nelle linee e nei colori delle opere di Righetti. Quasi
un percoso “dalla perfezione dei numeri alla imperfezione delle ombre”:
l’assoluta perfezione dei numeri, l’esattezza di una formula, la certezza
di un risultato ha portato l’artista dapprima a scoprire i meccanismi ed i
segreti della fotografia, poi a cercare nelle immagini, e soprattutto nelle
ombre, un’area non nitida, nella quale rispecchiare un anelito, un’idea, un
desiderio. Il risultato è un’opera in cui la logica e l’emozione sono
entrambe presenti: la logica è l’area di luce, dove tutto è come sembra;
l’emozione è l’area d’ombra, dove l’immaginario ha libero sfogo. Ed il
confine tra le due aree, di luce ed ombra, è sempre nitido, quasi a voler
rappresentare l’equilibrio che l’artista ha trovato dentro di sé tra la
passione per la sua professione e quella per la fotografia. Antonio Errico, Salentino, vive in provincia di Lecce
dove lavora come dirigente scolastico di una scuola superiore. Collabora
alle pagine culturali di quotidiani e periodici, a riviste letterarie e
scolastiche. In volume ha pubblicato: Tra il meraviglioso e il quotidiano;
Favoliere; Il racconto infinito (saggio su Luigi Malerba); Fabbricanti di sapere.
Metodi e miti dell’arte di insegnare; Angeli regolari; L’ultima caccia di
Federico Re; Salento con scritture; Viaggio a Finibusterrae; Stralune; saggi e racconti in volumi
collettivi. Ha curato la riedizione di Secoli fra
gli ulivi di Fernando Manno e per conto della Provincia di Lecce,
l’antologia Poeti a Finibusterrae.